Nonostante il rallentamento dell’iter causato dalla pandemia,
da dicembre Bra ha una nuova città gemella, Betlemme.
La cittadina palestinese, infatti, si è unita al comune
svizzero di Spreitenbach, alla città di Weil der Stadt in Germania, a Corral de
Bustos in Argentina e a San Sosti in provincia di Cosenza, gemellate da anni
con Bra, siglando un accordo di amicizia volto a rafforzare il rapporto di cooperazione tra le due città che
prosegue da anni.
L’iniziativa, felice epilogo di un progetto nato circa un
anno fa durante un incontro della Scuola di Pace, è stata fortemente sostenuta
da entrambe le amministrazioni comunali, tanto da aver ottenuto l’unanimità dei
voti.
Il 29 novembre del 2019, infatti, Bra ospitò una delegazione
proveniente da Betlemme venuta a presentare un progetto sulla coltivazione della vite, un simbolo che
in qualche modo accomuna le due città: proprio in quella palestinese i
Salesiani hanno dato vita all’azienda vitivinicola Cremisan in un convento
fondato nel 1885, nel quale cristiani e musulmani lavorano fianco a fianco.
Dunque, grazie anche all’intermediazione dell’ordine religioso, è nato un innovativo
progetto di cooperazione in campo enogastronomico a cui hanno aderito con
entusiasmo alcune realtà produttive braidesi.
L’obiettivo del gemellaggio è quello di avviare una relazione
che non sia solo istituzionale ma che, al contrario, possa essere attiva e
riesca ad avvicinare davvero i due popoli, organizzando, quando sarà di nuovo
possibile, scambi turistici e studenteschi, progetti di volontariato
internazionale e, magari, anche una collaborazione tra le università di
Pollenzo e di Gerusalemme e progetti con la Scuola di pace di Bra.